Come (non) affrontare i conflitti: difensivo

di MICHEA GIUNI

“Sei arrivato in ritardo anche stavolta!” disse Rebecca tuonando a Maurizio, “Un’ora di ritardo! Avevi detto che avresti finito alle 8 e invece sono le 9.” continuò. Era effettivamente successo altre volte e Rebecca poteva avere buone ragioni per innervosirsi. A queste parole Maurizio rispose prontamente “In realtà non sono esattamente le 9 ma le 9 meno venti. Esageri sempre con gli orari! E poi non è colpa mia, ho incontrato traffico.”

Questa è una situazione che molto probabilmente sfocerà in un conflitto abbastanza acceso. E il tratto predominante della risposta di Maurizio è il difensivismo nei confronti della rimostranza della moglie. Al dispiacere di Rebecca riguardo al suo ritardo e al suo sfogo sugli orari, Maurizio decide di rispondere difendendosi da un’accusa che ritiene non totalmente accurata e provando a discolparsi additando il traffico come la causa.

Questo atteggiamento è tipico appunto di chi affronta i conflitti in modo difensivo dove la priorità non è l’ascolto e il tentativo di comprensione del dispiacere dell’altro ma piuttosto il bisogno di difendersi da accuse che si ritengono ingiuste o non perfettamente accurate. Con questo tentativo si cerca di deviare gli attacchi per dimostrare la propria giustizia.

Un altro atteggiamento tipico di chi affronta i conflitti in modo difensivo è il manipolare od omettere la verità per dare più forza alla propria posizione. E quindi, ad esempio, si descrivono le situazioni in modo che dimostrino di essere dalla parte del giusto deformando la realtà.

Questa strategia solitamente porta a confronti che possono risultare snervanti o inconcludenti perché si prova a schivare l’accusa principale introducendo varie altre questioni secondarie col tentativo, intenzionale o meno, di guadagnare una posizione di giustizia.

Sarebbe invece molto più costruttivo se Maurizio, magari anche volendo fare un appunto riguardo alla precisione dell’orario, affrontasse il conflitto con Rebecca comprendendo il suo fastidio, ammettendo il proprio ritardo e prendendosene la responsabilità.

Sarebbe molto più salutare se nel conflitto venisse data la priorità alla comprensione dell’altro prima che al difendere la propria posizione di giustizia.

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Un passo in più per la mia relazione:

Riconosci qualche atteggiamento difensivo nel tuo modo di gestire i conflitti? Prova a pensare cosa potresti fare praticamente per ascoltare e comprendere la posizione dell’altro prima di incominciare a difendere la tua

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